Il testo delinea in modo approfondito il concetto di controllo nell’ambito psicologico, esplorando diverse dimensioni come il locus of control, l’autocontrollo e la loro connessione con i disturbi alimentari. Si inizia con una definizione del controllo cognitivo, focalizzandosi sui processi che coordinano pensieri e azioni per un comportamento flessibile e orientato agli obiettivi. Si menziona il concetto di locus of control introdotto da James B. Rotter nel 1954, evidenziando come la tendenza a identificare le cause degli eventi internamente o esternamente influenzi la percezione del controllo sulla propria vita.
L’autore Walter Mischel viene citato per il suo famoso Test del Marshmallow, che ha esaminato la capacità di gratificazione differita nei bambini, dimostrando come il livello di autocontrollo possa prevedere successi futuri. Si passa poi a discutere delle sfumature tra ipercontrollo e discontrollo, rilevando come entrambi possano comportare conseguenze negative, quali difficoltà nella gestione dello stress o relazioni poco profonde.
Nel contesto dei disturbi alimentari, si evidenzia come il desiderio di controllo possa manifestarsi attraverso la restrizione estrema o le abbuffate. La “Teoria transdiagnostica” è introdotta come un approccio che collega i disturbi dell’alimentazione a processi comuni, enfatizzando l’importanza di rilevare elementi quali il comportamento alimentare, la valutazione e i danni alla salute.
Il testo culmina con una metafora visuale, descrivendo il cercare di mantenere un controllo costante come tirare un elastico fino al suo estremo. Si sottolinea come il rilascio improvviso di questo controllo possa portare a un’oscillazione nel verso opposto, manifestandosi come discontrollo. In questo modo, il testo fornisce una visione completa del concetto di controllo, esplorando le sue sfaccettature e connessioni con i disturbi psicologici, in particolare quelli legati all’alimentazione.