Il pianto, essendo una risposta emotiva naturale, può essere considerato un meccanismo di regolazione dell’umore. Piangere comporta un effetto catartico e diversi sono i benefici che ne conseguono. Si possono considerare due diverse tipologie di pianto: il pianto autocalmante e il pianto socio-calmante.
Il pianto autocalmante si riferisce alla teoria secondo cui il pianto può avere benefici per la persona che piange attraverso meccanismi neurobiologici come il Sistema Nervoso Parasimpatico e l’ossitocina. Questi meccanismi possono contribuire al rilassamento e al ripristino dell’equilibrio emotivo.
Il pianto socio-calmante si concentra sul modo in cui le reazioni delle altre persone al pianto influenzano il benessere psichico e fisico di chi piange. Le percezioni sociali del pianto possono variare in base alle prospettive individuali e ai contesti sociali, ma le risposte positive possono certamente promuovere l’empatia e il comportamento prosociale, facilitare i legami sociali e ridurre l’aggressività interpersonale.
Comprendere queste dinamiche è importante per favorire il benessere emotivo, ridurre lo stigma associato al pianto e migliorare le dinamiche relazionali.