Il Disturbo da Binge-Eating è un problema alimentare introdotto nel DSM-5, caratterizzato da abbuffate almeno una volta alla settimana per tre mesi, senza condotte di eliminazione del peso. A differenza della Bulimia nervosa, questo disturbo ha un minor interesse per il peso e la forma del corpo. Le abbuffate compulsive sono associate a comportamenti come mangiare rapidamente, fino a provocare disagio, in grandi quantità, spesso in solitudine e seguite da sensi di colpa o disgusto.
L’obesità causata dal Binge Eating può avere scopi difensivi o riempire un vuoto emotivo. Le emozioni negative spesso innescano episodi di abbuffate, che temporaneamente alleviano il disagio. Tuttavia, questa strategia può portare a un benessere psicofisico ridotto a lungo termine. Il controllo emotivo interno influisce su come una persona gestisce gli stimoli ambientali e le emozioni negative.
La sensibilità al cibo varia da persona a persona, con alcune reazioni più forti a stimoli gustosi. I deficit nelle funzioni esecutive, coinvolte nella regolazione dei comportamenti impulsivi, possono portare a decisioni basate sul piacere immediato del cibo anziché sui benefici a lungo termine. La sensibilità alla ricompensa può spingere individui con obesità a preferire ricompense immediate, anche se comportano rischi più alti, rispetto a ricompense ritardate.
In breve, il Disturbo da Binge-Eating è caratterizzato da abbuffate ricorrenti e non è solo una risposta passiva all’ambiente, ma è influenzato da molteplici fattori, tra cui le emozioni, la sensibilità al cibo, le funzioni esecutive e la sensibilità alla ricompensa