L’uso e l’abuso delle parole psicologiche nel linguaggio comune stanno svuotando di significato termini come “trauma”, “tossico”, “narcisista” e “dipendenza affettiva.” Questo fenomeno è particolarmente diffuso sui social media e nelle conversazioni quotidiane, dove molte persone tendono a etichettare esperienze comuni come traumi o relazioni tossiche.
Questa tendenza all’uso improprio di parole psicologiche sta contribuendo a un impoverimento del significato di tali termini, facendo perdere di senso al lavoro dei professionisti della salute mentale. Ad esempio, il termine “trauma” dovrebbe essere riservato a eventi estremamente scioccanti e sconvolgenti, ma ora è spesso utilizzato per descrivere situazioni spiacevoli o stressanti.
Ciò porta a una banalizzazione di concetti importanti e a una mancanza di comprensione delle vere patologie mentali. Invece di usare queste parole in modo superficiale, l’autore invita a cercare espressioni più precise per descrivere le proprie emozioni ed esperienze, sottolineando l’importanza di un linguaggio preciso e ricco per comunicare in modo efficace.