La Terapia a Singola Seduta (TSS) è un modello di terapia breve in cui il terapeuta cerca di dare un supporto psicologico al paziente in una seduta, lavorando “come se” fosse l’unica.
Ricerche sull’efficacia della Terapia a Seduta Singola
Le prime ricerche sulla TSS risalgono al 1990, grazie agli studi di Talmon, e posero le basi per un cambiamento nell’approccio terapeutico con i pazienti allo scopo di ridurre i tempi della classica terapia a lungo termine.
I primi risultati ottenuti da questo studio evidenziarono che i pazienti traevano benefici da un’unica seduta e che le problematiche psicologiche da essi denunciate miglioravano. Sebbene questo modello terapeutico si sia diffuso in tutte le parti del mondo in Italia è stato introdotto solo nel 2018 e, pertanto, non esistono ricerche sulla sua efficacia.
Studi sul modello italiano
L’Italian Center for Single Session Therapy ha quindi intrapreso due studi per verificare la possibile applicabilità di tale modello in Italia, per risolvere l’annoso problema legato alle lunghe liste di attesa nei servizi di salute mentale.
Primo studio sulla Terapia a Seduta Singola
Il primo studio è stato condotto nel biennio 2014-2016, analizzando un campione di 499 adulti che si sono rivolti ad un servizio pubblico di salute mentale, ad un centro familiare no profit e ad un libero professionista (nessuno dei quali era formato in TSS) nei dintorni di Roma. Sebbene lo studio sia stato condotto in una zona geografica limitata, il 26 % del campione analizzato ha beneficiato di 1 sola seduta, confermando i dati delle precedenti ricerche, che indicano che il numero più frequente di sedute di psicoterapia è 1.
Secondo studio
Il secondo studio è stato condotto nel 2018-19 su un campione di 85 pazienti sottoposti a TSS in varie parti d’Italia: alla fine della seduta viene chiesto al paziente se necessita di un ulteriore incontro e di compilare un questionario di follow-up per valutare la percezione del paziente rispetto all’efficacia della seduta. I risultati evidenziano un elevato grado di soddisfazione (70,6%) nell’efficacia di una sola seduta, rispetto ad una percentuale minore (28%) che non ha riscontrato miglioramenti o addirittura ha riscontrato un peggioramento (1 solo paziente su 85).
Miglioramenti nella Terapia a Seduta Singola
I risultati ottenuti dalla ricerca sono dunque incoraggianti evidenziando che il 90,7% dei pazienti che hanno riscontrato un miglioramento delle loro condizioni e di questi il 45, 9% ha ritenuto sufficiente una sola seduta per risolvere il problema e il 54,1% ha richiesto un secondo incontro. I pazienti che hanno ritenuto utile una solo incontro hanno riportato le seguenti motivazioni: “Mi sento meglio, non ho bisogno di altre consultazioni.”, “Ho bisogno di vedere come va”, “Motivi pratici indipendenti dalla terapia”, “Ho detto no, ma ora mi rendo conto di averne bisogno”, “La terapia non mi ha aiutato”. I pazienti che invece hanno richiesto un secondo incontro in gran parte (72%) hanno evidenziato la necessità di approfondire ancora la problematica, in parte non hanno fornito una motivazione (11%), in parte (17%) richiedevano un secondo incontro per affrontare un problema diverso dal primo incontro.
Vantaggi del metodo terapeutico
I risultati ottenuti sono in linea con quelli degli studi condotti in altri paesi ed evidenziano che questo metodo terapeutico, soprattutto in Italia, può avere una serie di vantaggi, facilitando l’accesso ai servizi di salute mentale sia agevolando classi sociali meno abbienti e con attitudini culturali non inclini ad un approccio terapeutico a lungo termine, sia riducendo le liste di attesa e rendendo disponibile i servizi di salute mentale ad un numero maggiore di pazienti.
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