Molti sono stati e sono gli studi interessati ad approfondire il costrutto del perfezionismo.
Oltre ad aver trovato delle correlazioni tra questo e il disturbo depressivo maggiore o i disturbi alimentari, si è visto che questo tratto può presentare aspetti adattivi e aspetti disadattivi.
Tipi di perfezionismo
Adattivo
Il perfezionismo adattivo può essere ritenuto un fattore protettivo e una via per il successo e la realizzazione personale e professionale. È caratterizzato da standard elevati di prestazione, di organizzazione, da un impegno costante e da una capacità di flessibilità cognitiva: il soggetto che manifesta questa tipologia di perfezionismo è capace di attribuire le cause dei successi e degli insuccessi in modo realistico e riesce a compiacersi del proprio agito indipendentemente dal risultato.
Disadattivo
In netta contrapposizione a ciò, troviamo il perfezionismo disadattivo che porta con sé una forte propensione a sviluppare forme psicopatologiche e sentimenti costanti di colpa, vergogna, indecisione, procrastinazione e scarsa autostima.
Il soggetto è portato a definire degli standard non realistici, a generalizzare ogni fallimento, ad essere rigido nelle autovalutazioni e a seguire un pensiero tutto o nulla nel quale esistono solo il totale successo o il totale fallimento. Ciò fa sì che si riportino difficoltà importanti nell’adattamento che hanno come inevitabile conseguenza dubbi costanti sulle proprie azioni, un’eccessiva paura di sbagliare unita all’intolleranza per l’incertezza. Gli individui si sentiranno insoddisfatti e svilupperanno dei quadri ansiosi e depressivi.
Nel determinare la valenza del perfezionismo concorrono fattori genetici, ambientali, culturali ed individuali.
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