Il tumore alla mammella è la forma neoplastica più frequente tra le donne, in Italia e in molti paesi occidentali.
Il trattamento più frequente è la chirurgia, conservativa (asportazione nodulare) o demolitiva, come la mastectomia (asportazione dell’intero seno).
L’esperienza di tumore al seno è un evento traumatico, in quanto la chirurgia può cambiare profondamente il corpo: il disturbo depressivo maggiore (DDM) sembra essere spesso presente dopo la mastectomia.
Per Shuterland, la funzione del corpo cambia secondo due aspetti: le limitazioni realistiche e le limitazione che derivano dall’interpretazione delle pazienti rispetto al cambiamento fisico; i problemi derivano quindi sia dalla funzione effettiva del seno, sia dal suo significato simbolico per l’adattamento e perciò il DDM è determinato dalle aspettative sulla perdita della funzione legata all’organo asportato. Tale perdita di funzione infatti può compromettere attività vitali e la depressione permane finché tali attività compromesse non possono riprendere; spesso, poi, queste attività faticano a riprendere, sia per le limitazioni reali, sia per le convinzioni riguardo ad esse.
L’impatto della mastectomia varia a livello individuale, in base al significato di tali eventi nell’adattamento totale della paziente; spesso emerge depressione rispetto alla paura di recidive, scatenata dall’inaccettabilità della perdita dell’organo e dall’isolamento sociale conseguente: l’organo, infatti, è percepito come una base per l’accettazione da parte degli altri. Quando poi il senso di valore di una paziente dipende dalla capacità di aiutare gli altri, con negazione del sé, in questa situazione in cui è difficile essere presenti per gli altri osserviamo autostima compromessa e soprattutto depressione e sentimenti di inutilità.
Studio su 210 donne; 59% con mastectomia, 41% sane. La maggior parte aveva sperimentato almeno un evento traumatico importante nell’anno precedente alla diagnosi; il rischio di sintomi depressivi nelle donne con cancro al seno può essere aumentato da alti livelli di stress e da pensieri intrusivi legati al cancro. Fu analizzato anche lo stile di attaccamento, poiché il tipo insicuro-resistente è un fattore di rischio per il DDM. Koziinska (2012): donne con cancro alla mammella vs donne sane; nel primo gruppo più frequente attaccamento insicuro, salute e benessere inferiori; l’attaccamento sicuro è stato rilevato in donne con una percezione soggettiva del proprio benessere superiore, indipendentemente dalla presenza del tumore, configurandosi come fattore protettivo nei confronti della depressione nelle pazienti con cancro alla mammella. Importante una presa in carico multidisciplinare della paziente, poiché cancro e mastectomia incidono su tutti gli aspetti di vita della donna.