ASEXUALITY IDENTIFICATION SCALE (AIS): UNO STRUMENTO PER MISURARE L’ASESSUALITA’
“Il mondo non è diviso in pecore e capre. Non tutte le cose sono bianche o nere. È fondamentale nella tassonomia che la natura raramente ha a che fare con categorie discrete. Soltanto la mente umana inventa categorie e cerca di forzare i fatti in gabbie distinte. Il mondo vivente è un continuum in ogni suo aspetto. Prima apprenderemo questo a proposito del comportamento sessuale umano, prima arriveremo ad una profonda comprensione delle realtà del sesso”. (Alfred Kynsey, Il comportamento sessuale dell’uomo, 1948)
In biologia e discipline correlate, la parola asessuale descrive organismi che non usano il sesso per riprodursi. Nonostante questo, l’asessualità è stata la forma predominante di riproduzione per la maggior parte del tempo che la vita è esistita sulla terra e ancora esiste in organismi biologicamente semplici.
Tuttavia, anche alcuni animali complessi, di grandi dimensioni ma filogeneticamente più anziani (come lo squalo), sono in grado di riprodursi in modo asessuato. Nella maggior parte degli animali filogeneticamente più giovani (inclusi gli esseri umani) invece, non esiste la capacità di riprodursi asessualmente; la riproduzione avviene solo attraverso un abbinamento di geni provenienti da varianti maschili e femminili. Nonostante questo, all’interno delle specie che si riproducono sessualmente, come i mammiferi, esistono prove che ci mostrano come una percentuale di animali non provi alcun interesse o attrazione verso i potenziali partner sessuali e vengano quindi definiti asessuali.
Alfred Kinsey, biologo e sessuologo statunitense, inventò un sistema di classificazione degli orientamenti sessuali nell’essere umano: la scala Kinsey (in inglese, Kinsey scale o Heterosexual-Homosexual Rating Scale). Essa rappresenta uno dei primi tentativi, se non l’unico in ambito scientifico moderno, di introdurre il concetto di una sessualità umana le cui sfaccettature non siano rappresentate a compartimenti stagni, ma secondo un criterio di gradualità anche nel medesimo individuo, a seconda delle circostanze ambientali e legate all’età.
Kinsey, cercando di classificare gli orientamenti sessuali tramite questa scala, riconobbe l’esistenza di persone asessuali (o non sessuali) che non si conformavano al suo modello unidimensionale, defininedoli “Xs” (Kinsey et al., 1948; Kinsey, Pomeroy, Martin, & Gebhard, 1953).
Più tardi, in Bogaert (2004), l’asessualità venne definita come “non aver mai provato attrazione o desiderio sessuale nei confronti di alcuno”.
Questa definizione è in parte emersa in anni recenti in risposta a lavori empirici e teorici sull’asessualità e in parte a seguito di recenti studi sull’orientamento sessuale. C’è da dire che questa è attualmente una definizione in linea con AVEN (Asexual Visibility and Education Network), la più influente comunità online con sito internet e forum dedicato all’asessualità.
Una coerenza con le idee di AV EN (www.asexuality.org) non fornisce alcuna particolare giustificazione logica per l’uso di questa definizione, ma è da notare come la stessa venga fatta risuonare da un certo numero di leader asessuali influenti.
Gli AVENite (membri di AVEN) hanno infatti inventato e diffuso un “lessico dell’asessualità generale” che viene utilizzato all’interno della comunità on line; questo elenco di parole, seguite da una definizione, sembra essere stato creato per rendere più facile la comprensione del fenomeno per chi ci si avvicina per la prima volta o comunque è interessato all’argomento e per familiari, amici, partner di persone asessuali.
Alcuni esempi di seguito:
- Anti-sessuale: Essere contrari alla sessualità, o l’aggettivo che descrive le persone che lo sono. Una persona anti-sessuale potrebbe o no essere asessuale, l’anti-sessualità non è esclusiva degli asessuali né è condivisa da tutti gli asessuali. Atteggiamenti di manifesta antisessualità sono sconsigliati all’interno di AVEN.
- Asessuale: Una persona che non prova attrazione sessuale verso alcun genere/sesso. Da non confondere con: asessuato.
- Asessuato: Una persona priva di organi genitali. Sinonimo di “sexless”. Da non confondere con: asessuale.
- Asex, Ace, A: abbreviazioni usate da persone che si identificano asessuali. Gli assi (traduzione dell’inglese “ace”) sono simboli spesso condivisi all’interno della comunità asessuale: per alcuni asessuali l’asso di picche (“ace of spades”) simboleggia gli aromantici, l’asso di cuori (“ace of hearts”) i romantici.
- Asexy: Termine informale per asessuale; qualcuno o qualcosa reso più attraente dalla sua mancanza di sessualità.
- Attrazione sessuale primaria: Premessa: la distinzione tra attrazione (romantica o sessuale) primaria e secondaria fa parte del modello di Rabger, tuttora in discussione e spesso contestato. Instantanea attrazione sessuale basata su informazioni subito accessibili come ad esempio l’aspetto fisico o l’odore/profumo che può portare o no a eccitazione sessuale.
- Attrazione sessuale secondaria: Premessa: la distinzione tra attrazione (romantica o sessuale) primaria e secondaria fa parte del modello di Rabger, tuttora in discussione e spesso contestato. Attrazione sessuale basata sulla profondità di un legame emotivo in un rapporto interpersonale o di coppia.
- Autosessuale: Una persona che prova attrazione sessuale solo verso se stessa.
- AVENite: Un membro di AVEN.
- Celibato/Castità: La scelta di non intraprendere attività sessuale (può essere sia per asessuali che per sessuali).
- Demisessuale: Una persona che prova attrazione sessuale solo verso persone con cui ha formato un legame più forte, spesso romantico. I demisessuali solitamente provano attrazione sessuale secondaria, ma non provano attrazione sessuale primaria (cfr. rispettive definizioni).
- Desiderio sessuale primario: Desiderio di intraprendere attività sessuale per motivi di piacere. “Attività sessuale” non è intesa solo come sesso, ma può includere altre attività come, ad esempio, la masturbazione o alcuni preliminari.
- Desiderio sessuale secondario: Desiderio di intraprendere attività sessuale per motivi diversi dal piacere, ad esempio per formare un legame emotivo con il partner. “Attività sessuale” non è intesa solo come sesso, ma può includere altre attività come, ad esempio, la masturbazione o alcuni preliminari.
- Gray – A: Una persona che sta nella cosiddetta “area grigia” tra l’asessualità e la sessualità.
- Queerplatonic: Termine usato per descrivere una relazione (e i partners presenti in essa) che è principalmente aromantica ma che è sostenuta da un rapporto emotivo più profondo di un’amicizia.
- Repulso: (traduzione letterale di “repulsed” ma insoddisfacente per il linguaggio quotidiano) 1) termine usato da alcune persone asessuali per indicare che trovano il sesso disgustoso o ripugnante; 2) può anche essere inteso nel senso che queste persone sono disgustate dall’idea del sesso in generale. Non implica né esclude che queste persone possano essere anche anti-sessuali.
- Semisessuale: Una persona che appartiene alla sfera gray-a e che in genere è senza libido, ma se sviluppa una connessione emotiva e/o un’attrazione sessuale per qualcuno può provare libido.
- Sensuale: termine usato per descrivere il contatto fisico e/o una sensazione di piacere provata attraverso il contatto fisico che può essere sessuale o no, ad esempio abbracci, coccole, a volte baci, ecc…
- Sessuale: Una persona che prova attrazione sessuale, una persona che non è asessuale (es. un eterosessuale, omosessuale, bisessuale, pansessuale ecc.).
- Sex-Negative: Atteggiamento negativo nei confronti del sesso, ma che non sfocia nella discriminazione di chi è sessuale o sessualmente attivo.
- Sex-positive: Termine usato da alcuni membri della comunità asessuale per indicare che non gli importa né gli dà fastidio se e come le persone fanno sesso finché è consensuale. Il termine indica una mentalità che può appartenere anche a persone non asessuali.
- Squish: Una cotta/crush aromantica, un desiderio di costruire una relazione platonica con qualcuno, ad esempio un rapporto di amicizia molto profonda o una relazione queerplatonica.
Una definizione di asessualità che si incentra su una mancanza di attrazione sessuale non implica necessariamente che una persona asessuata non abbia mai fatto o non farà mai un’esperienza sessuale e non dovrebbe necessariamente includere persone che scelgono la castità (ad esempio prima del matrimonio) o il celibato ecclesiastico, dato che questi individui sono comunque attratti dagli altri sessualmente.
Inoltre, avere una mancanza di attrazione sessuale non significa che gli asessuali non possano avere un’attrazione romantica nei confronti di altri individui. Per questo è importante fare una distinzione tra attrazione romantica (sentimenti di infatuazione e attaccamento emotivo) e sessuale (lussuria, desiderio verso gli altri). Il presupposto tradizionale è che una implichi l’altra ma non è sempre così. In altre parole, conoscere l’asessualità migliora la nostra comprensione della sessualità, dal momento che le persone asessuali portano alla luce come le inclinazioni romantiche possano essere “disaccoppiate” dalle inclinazioni sessuali.
Bogaert (2006b) ha sostenuto che l’attrazione sessuale ”soggettiva” è la componente psicologica più rilevante nel definire l’orientamento sessuale, compreso un orientamento asessuato. Il termine “soggettivo” infatti, si riferisce alla propria esperienza interiore o mentale e non include obbligatoriamente l’eccitazione fisiologica/attrazione.
Tuttavia, dato che l’attrazione sessuale (soggettiva) definisce senza dubbio l’orientamento sessuale, o è il nucleo psicologico di orientamento sessuale, se una persona manca di attrazione (soggettiva) nei confronti degli altri, allora l’asessualità può essere definibile come categoria unica separata all’interno di un quadro di orientamento sessuale. Quindi, utilizzando un modello simile a quello di Storms (1979), l’asessualità è costruibile come la quarta categoria di orientamento sessuale, quella che attesta il basso o nullo erotismo (soggettivo), o quella avente un orientamento verso nessuno dei due sessi (vedi Figura 1).
tra i sessi (dopo Storms, 1980).
Un possibile argomento contro la costruzione dell’asessualità come categoria separata di orientamento sessuale è che l’asessualità potrebbe essere causata da un processo biologico atipico (es. bassi livelli ormonali, meccanismi prenatali atipici ecc…); e, se questi processi biologici venissero alterati, allora verrebbe alla luce il vero orientamento sessuale (eterosessuale, omosessuale, bisessuale) della persona “asessuale”. A questo punto, si potrebbe anche sostenere che sia sbagliato, o come minimo prematuro, indicare che una persona asessuale appartenga a un’unica categoria di orientamento sessuale che differisce dalle tre designazioni tradizionali.
Però, questo ragionamento può contenere un errore logico, perché le origini dell’asessualità non dovrebbero essere confuse con la fenomenologia dell’asessualità. Inoltre, più in generale, non dovremmo confondere le origini della sessualità con la fenomenologia dell’orientamento sessuale.
AIS (Asexuality Identification Scale)
L’asessualità è stata quindi spesso descritta come una mancanza di attrazione sessuale e, secondo gli ultimi studi, sta diventando sempre più evidente che circa l’1% della popolazione adulta si definisca asessuale. Alcune ricerche inoltre, indicano l’asessualità come un vero e proprio orientamento sessuale.
L’asessualità deve essere distinta dall’astensione sessuale, che è piuttosto una scelta comportamentale, a volte legata alla religione. L’orientamento sessuale, a differenza del comportamento, è contraddistinto dalla reiterazione e dalla persistenza dello stesso nel tempo. Alcuni individui asessuali intercorrono comunque in rapporti sessuali, nonostante non ne sentano il desiderio.
Nelle passate ricerche non si è mai trovato un valido strumento per misurare l’asessualità, soprattutto a causa delle limitazioni nel reclutare un numero sufficiente e vario di campioni: la maggior parte degli studi si sono basati solo sul reclutamento di campioni all’interno delle comunità asessuali on line.
Un recente studio compiuto da Yule, Brotto e Gorzalka (Università di British Columbia) nel 2014, ha lo scopo di sviluppare e validare un questionario self-report per valutare il grado di asessualità di un individuo.
Il questionario intende fornire uno strumento valido di misura dell’asessualità indipendentemente dal fatto che l’individuo si auto indentifichi come asessuale.
Questo strumento è stato creato passando attraverso più fasi:
- sviluppo e gestione di domande aperte (209 partecipanti: 139 asessuati e
70 sessuati);
- gestione e analisi dei risultanti 111 items (917 partecipanti: 165 asessuati e 752
sessuati);
- gestione e analisi di 37 items conservati (1.242 partecipanti: 316 asessuata e 926
sessuale);
- analisi della validità dei rimanenti items.
Nella prima fase sono stati utilizzati due campioni di persone (asessuato e sessuato) e sottoposti a otto domande aperte che servissero per individuare i temi principali della fase successiva:
- How would you define/describe asexuality? (Come definiresti/descriveresti l’asessualità?)
- How would you define/describe sexual attraction? (Come definiresti/descriveresti l’attrazione sessuale?)
- How would you define/describe sexual desire? (Come definiresti/descriveresti il desiderio sessuale?)
- How would you define/describe romantic attraction? (Come definiresti/descriveresti l’attrazione romantica?)
- What are some factors that initially led you to consider yourself as an asexual?/What are some factors that might lead you to think that someone is asexual? (Quali sono i fattori che inizialmente ti hanno portato a considerarti come un asessuale? / Quali sono i fattori che potrebbero portarti a pensare che qualcuno è asessuale?
- How would you distinguish asexuality from a sexual dysfunction such as sexual desire disorder? (Come distingueresti l’asessualità da una disfunzione del desiderio sessuale?)
- How might you describe your sexuality BEFORE you came across the term “asexual”?/How might you describe your sexuality? (Come potresti descrivere la tua sessualità PRIMA di imbatterti nel termine “asessuale”?/Come potresti descrivere la tua sessualità?)
- What questions would you use (without describing or using the term “asexual”) to identify an individual who might be asexual but has not yet come across the term? (Quali domande useresti (senza descrivere o usare il termine “asessuale”) per identificare un individuo che potrebbe essere asessuale ma non conosce questo termine?)
Le risposte a queste domande aperte sono state poi esaminate per individuare i temi prevalenti e per costruire 111 items a scelta multipla che costituiscono l’AIS-111 e che riguardano: desiderio/attrazione sessuale, masturbazione, fantasie sessuali, erotismo, ansia correlata al sesso, attività sessuale, identità sessuale, disgusto nei confronti del sesso, eccitazione sessuale, incapacità di relazionarsi con la sessualità altrui, disinteresse nei confronti del sesso, religione, evitamento del sesso, sesso all’interno di una relazione, attrazione romantica e intimità.
Ogni item viene conteggiato su una scala Likert a 5 punti e in modo che gli alti punteggi riflettano esperienze più tipiche di individui asessuali piuttosto che sessuali.
L’analisi è stata effettuata su un campione vario, che prescinde dal genere e dall’orientamento sessuale dichiarato, sebbene più donne che uomini sembrino definirsi asessuali.
C’è però la possibilità che alcuni partecipanti a questo studio che si sono identificati come “sessuali”, per varie ragioni (tra le quali il non essere a conoscenza della definizione/categoria “asessuale”), dovrebbero in realtà far parte degli asessuali. Questo significa che il campione utilizzato per questo studio comprende anche persone che non sanno dell’esistenza dell’asessualità.
La risultante Asexuality Identification Scale (AIS) è un breve questionario, composto da 12 items, valido e affidabile strumento self-report per la valutazione dell’asessualità. È uno strumento facile da usare ed è capace di discriminare gli individui asessuali dai sessuali.
Il totale dei punteggi viene calcolato sommando le risposte a tutte e 12 le domande. Punteggi più alti indicano una maggiore tendenza all’asessualità.
È stato proposto un punteggio cut-off di 40/60 in modo che, quei partecipanti che avranno ottenuto un punteggio pari o superiore a 40 sulla AIS, saranno quelli che probabilmente proveranno mancanza di attrazione sessuale. L’ultima domanda è senza punteggio.
In conclusione, la speranza di Yule, Brotto e Gorzalka è che l’AIS si riveli utile per consentire anche ad altri ricercatori di reclutare campioni sempre più rappresentativi di popolazione asessuale, permettendo così una maggiore comprensione dell’asessualità.
BIBLIOGRAFIA
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